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12/10/2020 by dadabio 0 Commenti

Acido folico in gravidanza? Si può fare di più

Si tratta di uno dei risultati del recente rapporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco sull’uso dei farmaci in gravidanza. L’acido folico è il principio attivo maggiormente utilizzato, ma non ancora a livello degli standard auspicati in Italia e all’estero

Acido folico? Si può fare di più. I farmaci più prescritti nel corso della gravidanza appartengono alla categoria terapeutica del sangue e degli organi emopoietici, seguiti dagli antimicrobici per uso sistemico e dai farmaci del sistema genito-urinario e ormoni sessuali. I quattro principi attivi maggiormente utilizzati sono: l’acido folico (34,6%) – ma non ancora nei termini e nei numeri che sarebbe lecito attendersi – il progesterone (19%), il solfato ferroso (18,8%) e l’amoxicillina/acido clavulanico (11,5%). Sono questi alcuni dei principali dati del rapporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco sull’uso dei farmaci in gravidanza. La presentazione, che si è svolta in diretta su YouTube, e il rapporto completo sono disponibili sul portale Aifa.

Il team

I risultati sono stati presentati e commentati da Valeria Belleudi (Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio), Filomena Fortinguerra (AIFA), Renata Bortolus (Ministero della Salute), Serena Donati (Istituto Superiore di Sanità), Anna Locatelli (Università Milano Bicocca), Antonio Clavenna (IRCCS Mario Negri) e Antonio Addis (Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio).

Modello virtuoso

Modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni, gruppi di lavoro e ricercatori, questo studio ha permesso la nascita di una rete tra istituzioni centrali, Regioni, accademia e clinici, una infrastruttura che potrebbe tornare utile al del Servizio Sanitario Nazionale. Dai principali dati emerge, inoltre, che: le prescrizioni risultano tendenzialmente in linea con la scelta di principi attivi compatibili con la gravidanza; l’impiego di acido folico è ancora al di sotto dei livelli raccomandati; i farmaci a maggior rischio di inappropriatezza sono i progestinici per la prevenzione dell’aborto spontaneo e gli antibiotici; nelle donne con parti plurimi acido folico, preparati a base di ferro ed eparinici, insieme agli ormoni sessuali e agli antimicrobici, sono le prime categorie per frequenza prescrittiva.