
Il riccio nella nebbia, capolavoro è un eufemismo
Un viaggio nella paura e un messaggio di coraggio nelle pagine di un geniale libro per ragazzi, «Il riccio nella nebbia», tratto da un celebre film d’animazione, scritto da Yuri Norstein e Sergej Kozlov, e illustrato da FrancescaYarbusova.
La casa editrice italiana più raffinata, austera e con maggiori tentativi di imitazione – la Adelphi – ha, dal 2002, una non abbastanza conosciuta collana (I cavoli a merenda) dedicata ai ragazzi. Sono tanti i titoli speciali, ma uno spicca su tutti e la parola capolavoro non è sprecata, anzi rischia d’essere un eufemismo. «Il riccio nella nebbia» (tradotto da Livia Signorini) è tratto da un famoso film di animazione russo, ed è un’pera a sei mani, scritta dal regista del film e collezionista di premi, Yuri Norstein e da Sergeij Kozlov, scrittore per l’infanzia, e illustrata dalla talentuosa e pluripremiata Francesca Yarbusova.
Pagine magnetiche
Quelle de «Il riccio nella nebbia» sono pagine magnetiche, in cui parole e disegni coesistono in un equilibrio felice; bambini e adulti, che possono/devono leggerle assieme, si inebrieranno di dolcezza e bellezza, in compagnia di Riccio e Orso, due amici che ogni sera bevono assieme il tè, mangiano marmellata e, rituale nel rituale, guardano il cielo stellato. Non sono gli unici protagonisti di un albo illustrato che non può mancare nelle librerie dei più piccoli.
Una fiaba allegorica
In una sera qualunque il riccio si smarrisce tra i banchi di nebbia, tra bagliori di luce e pozzi di buio, salgono il panico e l’inquietudine, è forte il senso di smarrimento, visioni e suoni possono esseri facilmente distorti. Una fiaba semplice, antica e modernissima, allegorica: nonostante tutto, nonostante ostacoli e difficoltà, le stelle e gli amici ci aspettano alla fine di un viaggio nella paura, un ammaliante messaggio di grande coraggio, per i piccoli e per i grandi.
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